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Dott. Roberto Minasi

Dott. Roberto Minasi

Laureato presso “La Sapienza” Università di Roma dove ha conseguito anche il dottorato di ricerca in malattie odontostomatologiche, ha incentrato i suoi studi sull’implantologia e le tecniche di rigenerazione ossea. È autore di articoli scientifici su riviste internazionali.

Venerdì, 02 Aprile 2021 07:36

Protesi ed implantoprotesi

Quando parliamo di protesi, generalmente facciamo riferimento a due categorie: la protesi mobile e la protesi fissa.

La protesi mobile riguarda ogni tipo di apparecchio rimovibile, dalla protesi totale (la dentiera), agli scheletrati (particolari protesi parziali rinforzate da uno “scheletro” di metallo e agganciate ai denti residui), fino alle protesi mobili parziali provvisorie che vengono di solito utilizzate per la sostituzione immediata di elementi estratti, in attesa della guarigione dei tessuti.

La protesi fissa comprende ogni tipo di restauro o ricostruzione che viene cementato sui denti preparati a moncone dal dentista o su impianti infissi nell’osso.

  • La resina (plastica), che viene confezionata nei colori più simili ai denti naturali, è utilizzata per i provvisori, cioè per quelle protesi fisse posizionate in bocca per un periodo di tempo limitato, o per motivi diagnostici e di verifica, o per il tempo necessario all’odontotecnico per la produrre la protesi definitiva.
  • La ceramica che ormai ha soppiantato ogni altro materiale usato in passato, costituisce il materiale di scelta principale per qualsiasi tipo di restauro protesico. Viene preparata nel laboratorio su “coppette” fuse in oro o leghe non nobili (strutture che sono ricoperte completamente dalla stessa ceramica), e poi “cotta” in speciali forni ad altissime temperature (attorno ai 1000°C), per conferirle le caratteristiche di estetica, durezza, trasparenza e levigatezza, che la rendono praticamente uguale ai denti naturali.

Implantologia a carico immediato

Quando si parla di implantologia a carico immediato intendiamo una procedura con cui si fissa la protesi all’impianto dentale.

Si parla di carico immediato poiché per prima cosa si avvita una vite nell’osso posto al di sotto della gengiva in modo da sostituire la radice dei denti mancanti. Se questa vite è ben salda, i denti fissi si possono subito agganciare senza attendere.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:35

Parodontologia

La parodontologia è ciò che riguarda il parodonto, che è l’insieme dei tessuti di sostegno del dente (gengiva e osso). Poiché la malattia parodontale è la causa principale della perdita dei denti nell’adulto, cerchiamo di diagnosticarla al suo insorgere, prevenirla e controllarla con cure adeguate fin dai suoi stadi più iniziali come la gengivite.

      Tecnicamente rimuoviamo le cause della malattia utilizzando uno o più di questi metodi:
      • Detartrasi: rimozione della placca e del tartaro dai denti.
      • Levigatura delle radici: consiste nella pulizia profonda delle radici con appositi strumenti (courette) che permettono di rimuovere gli accumuli di tartaro sottogengivale e di “lisciare” le radici degli elementi dentari.
      • Trattamenti di mantenimento: consistono nel molaggio delle superfici masticanti dei denti, nell’impedire movimenti dentali, nel bloccaggio di eventuali elementi mobili, nell’utilizzo di apparecchi che impediscono il digrignamento, nella correzione degli stress anormali della bocca e in trattamenti con appositi antisettici locali.
      • Chirurgia parodontale: viene effettuata normalmente in anestesia locale e serve a correggere i difetti ossei profondi (tasche) o a risanare zone in cui c’è ancora presenza di infezione. Questi interventi creeranno un ambiente più accessibile allo spazzolino e ai dispositivi interdentali.

Rigenerazione ossea: grazie ai nuovi biomateriali e alla semplificazione delle tecniche chirurgiche, oggi è possibile rinforzare l’osso che sostiene i denti. Sono piccoli interventi chirurgici che correggono importanti riassorbimenti ossei che sono tra i principali motivi di di perdita dei denti.

Coprire una radice esposta

I motivi per intervenire chirurgicamente su una recessione gengivale sono diversi. I più importanti sono sicuramente ridurre il dolore e la sensibilità ma molto spesso si interviene anche per una semplice questione estetica.

Il nodo fondamentale per poter intervenire in maniera mirata ed efficace su una radice esposta è individuare lo stato di salute generale del paziente e pianificare il tipo di intervento più adeguato al caso in esame.

Prima di poter procedere a qualsiasi tipo di intervento chirurgico è necessario che la sede sia priva di placca e tartaro. È possibile quindi pianificare la terapia e l’intervento solo dopo la normale seduta di igiene professionale.

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L’obiettivo dell’ortodonzia è correggere i difetti del combaciamento delle arcate dentarie tra loro, o quelli di posizione dei singoli denti nei loro rapporti con le altre strutture della bocca (malocclusioni).

L’ortodonzia intercettiva si occupa di portare gli elementi dentari in una posizione corretta, ancora prima che sia ultimata la loro crescita, dopo aver individuato i problemi tramite un’accurata fase diagnostica. I trattamenti vanno iniziati molto precocemente, anche quando sono presenti ancora denti da latte.

L’ortodonzia classica invece corregge difetti di posizione o errori nei rapporti dei denti tra loro o con i loro antagonisti, deviazioni, inclinazioni, rotazioni, malposizioni in riferimento alle masse muscolari della bocca, alla lingua e alle labbra. Può essere intrapresa anche quando la dentizione è completa.

L’ortodonzia preprotesica modifica le inclinazioni, le rotazioni o le estrusioni (crescite anomale) di elementi dentari che non hanno più il loro antagonista. Con essa si possono anche ricreare gli spazi persi a causa di estrazioni molto precoci. Ha lo scopo di “preparare il terreno” (con spessori, spazi e altezze adeguate) alle ricostruzioni protesiche.

Ortodonzia invisibile

Esistono apparecchi ortodontici mobili, da portare determinate ore al giorno, apparecchi fissi, non rimovibili, incollati ai denti per mezzo di placchette (brackets) e bande, collegate tra loro da fili metallici e, apparecchi ortodontici misti, fissi e mobili, che sfruttano diverse componenti di forze, comprese, a volte, le trazioni extra-orali.

Ci sono diverse tecniche e numerose scuole ortodontiche che, con metodi, tempi e modi diversi, tendono tutte allo stesso scopo: il ripristino di una corretta funzione masticatoria in abbinamento a una buona estetica.

L’ortodonzia invisibile fa riferimento agli allineatori; l’immagine tipica dell’apparecchio è quella della struttura fissa: su ciascun dente viene posizionata una piastrina di metallo, unite da un filo di metallo, bloccato grazie a dei piccoli elastici. È tuttavia possibile fare affidamento su un allineatore realmente invisibile. Questi allineatori sono studiati per essere clinicamente efficaci, leggeri e confortevoli; sono progettati per essere su misura per il paziente e sono realizzati con processi di stampa 3D di ultima generazione.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:31

Odontoiatria conservativa

L’odontoiatria conservativa si occupa della cura delle carie mediante otturazioni estetiche bianche, biocompatibili e prive di metalli.

Una mancata otturazione ha come conseguenza il progredire della carie, un intaccamento della polpa per cui si rende necessaria la devitalizzazione del dente, quando si riesce ad impedirne la perdita.

Cosa sone le carie?

La carie è una malattia generata da alcuni batteri in grado di distruggere progressivamente i tessuti duri del dente formando una cavità.

La placca batterica che si trova sulla superficie del dente fermenta gli zuccheri che provengono dal cibo e li rende acidi.

La carie reca con sé una serie di possibili disturbi quali alitosi, infezioni, cattiva digestione e disturbi dell’apparato digerente, infiammazioni delle tonsille e così via.

L’eliminazione accurata e veloce dei depositi alimentari è fondamentale per combattere la formazione di placca batterica.

È questo il senso per cui questo tipo di cure sono dette anche conservative: laddove un dente è inficiato da una carie, si cerca dove possibile di conservare; ci si basa su un concetto di minima invasività ovvero la rimozione del solo tessuto cariato e la sua sostituzione con materiale da restauro che viene legato direttamente al tessuto sano.

Le carie possono essere superficiali o più profonde; quando sono più accessibili, si asporta la parte della dentina e dello smalto interessati dalla carie. Successivamente si ottura il dente con resine composite.

Quando le carie sono più profonde, potrebbe esserci un interessamento della polpa del dente: in quel caso bisogna ricorrere alla cura canalare, ovvero la più conosciuta devitalizzazione.

La carie che infiltra lo smalto dei denti si può eliminare con i tradizionali strumenti rotanti ad alta velocità, con l’air abrasion e con la laser terapia. In modo indolore, con l’utilizzo di anestetici locali e della sedazione cosciente si possono curare tali carie al loro esordio evitando problemi endodontici e dentali più gravi. Tali lesioni vengono preferibilmente curate con utilizzo di materiali estetici con utilizzo della diga di gomma, fondamentale per raggiungere l’eccellenza del risultato.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:24

Implantologia a carico immediato

È uno tra i settori su cui la ricerca odontoiatrica si sta sviluppando più velocemente. In epoca recente, sono stati raggiunti di sicurezza e affidabilità da renderla la soluzione ottimale per qualsiasi caso di sostituzione di elementi dentali naturali persi.

La raffinatezza delle tecniche chirurgiche assai avanzate e la precisione della tecnologia e della componentistica la rendono ancora una metodologia ad alto costo per il paziente, tuttavia sta diventando sempre più diffusa e praticata come una soluzione alternativa da considerare.

Questa tecnica consiste nell’integrazione di un metallo biocompatibile (titanio) in un tessuto umano (osso): questa è detta implantologia osteointegrata, ovvero di una metodica che mostra un vero e proprio legame intimo e stabile tra le cellule ossee e le molecole del titanio, che non consente alcun movimento e che è in grado di sopportare i carichi assai elevati delle forze masticatorie.

Implantologia: fasi operative

Per consentire l’osteointegrazione, dopo aver effettuato una seduta chirurgica in cui vengono posizionati gli impianti, è poi necessario un periodo di pausa di 3 mesi per consentire la connessione a questi dei monconi ( abutments), cioè dei “perni” che fuoriescono dalla gengiva e sui quali verranno cementate o avvitate le corone di porcellana, esattamente come se fossero monconi di denti naturali.

La ricerca scientifica in continua evoluzione (soprattutto nelle due scuole più autorevoli, cioè quella nordamericana e quella svedese) ha recentemente permesso di utilizzare immediatamente gli impianti nell’osso, avvitarvi i monconi e porre su questi i denti provvisori. Il paziente che arriva nello studio privo di alcuni elementi o con una protesi mobile, può uscire nella stessa giornata con i suoi denti fissi e, iniziare subito a utilizzarli masticando!

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:21

Igiene orale e prevenzione

Come suggerisce il termine, l’igiene orale “quotidiana” o domiciliare, consta di tutte quelle manovre che andrebbero eseguite a livello domiciliare al fine di garantire un livello di igiene compatibile con la salute orale.

I passi giusti per una corretta igiene orale

Una buona igiene orale è garantita da un corretto spazzolamento in senso gengi-dentale (da rosa a bianco) delle superfici dentali esterne ed interne, nonché della superficie occlusale (con movimenti antero-posteriori e laterali). Da ultimo ma non meno importante è la detersione della superficie linguale che per la sua conformazione trattiene parecchi residui alimentari e batteri, predisponendo allo sviluppo di una alitosi.

Passaggio successivo è l’utilizzo del filo interdentale in modo da detergere gli spazi tra un dente e l’altro.

Igiene orale professionale

L’igiene orale domiciliare però non basta per eliminare completamente la placca batterica e il tartaro, dunque bisogna prevedere periodicamente una visita dal professionista, che provvederà ad effettuare la cosiddetta igiene orale professionale: con questa definizione si comprendono tutte quelle manovre praticate dal professionista (medico dentista, odontoiatra, igienista dentale) al fine di eliminare tutti i residui accumulatisi nel tempo in seguito all’impossibilità delle manovre di IOD di essere efficaci in modo assoluto.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:18

Gnatologia

La gnatologia è un settore dell’odontoiatria che si occupa della fisiologia e fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare con un riferimento articolare alla patologia e funzionalità della mandibola: masticazione, deglutizione, funzione fonatoria e posturale.

Nell’ambito di studio di questa disciplina rientrano i rapporti tra ossa mascellari, i denti, le articolazioni temporo-mandibolari e i muscoli che li muovono unitamente al sistema nervoso che afferisce a questi muscoli.

La gnatologia si occupa quindi dello studio e della cura delle patologie a carico delle articolazioni della bocca e degli organi ad esso connesse.

Articolazioni della bocca: quali disturbi?

Tra le possibili patologie connesse, le più importanti e frequenti sono:

    • Difficoltà di apertura e chiusura della bocca;
    • Dolori al viso ed al collo e alla nuca;
    • Mal di testa da occlusione; cefalea, forti emicranie e cefalee muscolo-tensive;
    • Bruxismo, altrimenti detto digrignamento, è dovuto ad un ipercinesi dei muscoli mandibolari. La forma più ricorrente di questa patologia è il serramento ovvero un contatto prolungato ed innaturale delle due arcate dentarie;
    • Incoordinazione della mandibola;
    • Vertigini o senso di instabilità;
    • Mal di schiena, male alle gambe o alle spalle;
    • Morso profondo o morso aperto;
    • Acufeni: fischi o ronzii dell’apparato uditivo che frequentemente derivano da fenomeni di bruxismo e serramento dei denti;
    • Dolori alla mascella;
    • Problemi posturali;
    • Blocco della mandibola, la difficoltà da parte del paziente ad aprire la bocca per un blocco del meccanismo condilo-discale che permette l’apertura della bocca.

La visita gnatologica mira ad ottenere una diagnosi approfondita degli aspetti clinici del paziente da parte dello gnatologo che, al fine di tracciare un corretto quadro clinico, deve condurre uno studio preliminare dell’intera storia clinica del paziente individuando le eventuali patologie sorte in ordine cronologico.

Il fine immediato della visita gnatologica è quello di individuare se i disagi espressi dal paziente possono essere correlati alla malocclusione e carpire lo specifico rapporto di funzionamento tra mandibola e cranio.

Per poter completare efficacemente il quadro clinico potrebbe essere necessario svolgere esami strumentali e diagnostici come la risonanza magnetica, la kinesiografia e l’orto-panoramica. È molto importante che tale indagine sia svolta da un medico specialista.

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:16

Endodonzia

Endodonzia

In questo campo le tecniche sono particolarmente evolute ed i trattamenti sempre più indolori e veloci.
La terapia canalare è la cura dei canali interni alle radici, dove normalmente sono contenuti i nervi, le vene e le arterie (la polpa dentaria).

Che cosa è l'endodonzia?

Un trattamento endodontico è costituito essenzialmente da due fasi:

  1. Lo svuotamento completo dei canali delle radici,
  2. Il loro riempimento tridimensionale mediante un materiale plastico riscaldato.

Il trattamento è reso necessario da una carie che ha raggiunto la polpa viva (quindi si pratica una devitalizzazione), oppure dalla presenza di una polpa morta (necrosi dentale) per trauma o per vecchia otturazione molto profonda o ancora per una carie penetrante presente da molto tempo (in questi casi si parla di terapia canalare); un terzo motivo può essere un dente già devitalizzato ma incompletamente, per cui è necessaria una nuova cura canalare (che si definisce ritrattamento endodontico).

Negli ultimi due casi può essere presente un granuloma (cioè tessuto infiammatorio attorno all’apice della radice), o addirittura una cisti (cioè una raccolta di siero o di pus o di tessuto flogistico infetto). 

Quando la guarigione non avviene, si deve ricorrere all’asportazione della punta della radice (apicectomia) e del tessuto infetto per via chirurgica, in rari casi è addirittura necessaria infine l’estrazione del dente.

Esistono casi in cui può essere necessario devitalizzare un dente per necessità ricostruttive di protesi o per una eccessiva sensibilità agli stimoli termici (dolore al caldo e al freddo).

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Venerdì, 02 Aprile 2021 07:11

Chirurgia Parodontale

Se la parodontologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della terapia delle patologie che colpiscono il parodonto, la chirurgia parodontale è quell’insieme di interventi chirurgici atti a ripristinarne la salute.

Che cosa è il parodonto?

Si tratta dell’insieme dei tessuti duri e molli di supporto di denti e impianti, come la gengiva, il legamento parodontale, il cemento radicolare, l’osso alveolare e la mucosa perimplantare. Altro importante elemento è la tasca parodontale, ovvero lo spazio tra dente e gengiva creatosi in seguito alla distruzione dei tessuti che circondano il dente (gengiva e osso).

Il dentista, attraverso l’uso di una sonda parodontale, è in grado di evidenziarne la presenza e la profondità.

La malattia parodontale: cause e conseguenze

      Queste di seguito sono le

cause della parodontite

    • Igiene orale inadeguata: è la causa principale dei casi di parodontite. La placca batterica provoca prima la gengivite che poi diventa piorrea.
    • Fumo: i fumatori hanno un rischio più elevato di contrarre la piorrea rispetto ai non fumatori. La piorrea nei fumatori avanza spesso più rapidamente e ha un decorso più aggressivo e risponde meno alle cure.
    • Predisposizione genetica: certe persone soffrono di malattia parodontale nonostante un’igiene orale eseguita in maniera impeccabile, mentre altri possono vantare strutture parodontali sane pur avendo ammassi di tartaro e placca. Questo è dovuto al fatto che circa il 30% della popolazione ha ereditato un gene che predispone alla malattia parodontale.
    • Stress: molti studi scientifici hanno messo in evidenza una corrispondenza fra lo stress e la malattia parodontale, dovuto probabilmente al fatto che lo stress indebolisce le difese immunitarie.
    • Gravidanza: le forti fluttuazioni ormonali favoriscono l’insorgenza di gengivite e parodontite.
    • Particolari patologie: soprattutto il diabete e certe forme di artrite reumatoide nonché le deficienze immunitarie congenite o acquisite.

Chirurgia parodontale

Quando si interviene chirurgicamente, parliamo di chirurgia parodontale resettiva e rigenerativa. Nel primo caso, la chirurgia resettiva si occupa del rimodellamento mirato chirurgico dei tessuti di supporto del dente, sia gengivali che ossei, a causa delle alterazioni anatomiche causate dalla malattia.

I tessuti gengivali vengono sollevati in modo che il chirurgo sia in grado di rimuovere la componente batterica causa della patologia e rimodellare le superfici ossee rese irregolari dalla malattia; questa procedura permette di ridurre al minimo le aree di colonizzazione batterica (tasca parodontale) e consentire alla gengiva di riposizionarsi successivamente in una posizione ideale.

Lo scopo della chirurgia rigenerativa è quello di recuperare parte dell’osso e dei tessuti gengivali andati distrutti dalla malattia parodontale, rigenerandoli e ricostruendoli, oltre a ridurre ovviamente la tasca parodontale.

Come per la chirurgia resettiva vengono sollevati i tessuti gengivali, e dopo aver rimosso la componente batterica causa della malattia, vengono utilizzate delle membrane, degli innesti ossei o di materiali sintetici biocompatibili per aumentare la capacità che i tessuti hanno di rigenerarsi.

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Lunedì, 29 Marzo 2021 08:25

Chirurgia orale

Si parla di chirurgia orale soprattutto relativamente alla parodontologia e l’implantologia, ma più in generale si tratta di una specializzazione in continua evoluzione nelle tecniche e nella strumentazione.

È possibile a tutt’oggi effettuare degli interventi necessari per ristabilire la salute orale grazie proprio alla evoluzione in questo campo.

    La chirurgia orale si occupa di:
    • Avulsioni dentarie
    • Estrazione di denti inclusi nell’osso
    • Incisioni di ascessi
    • Sbrigliamento di frenuli (taglio e liberazione)
    • Gengivectomie ed allungamenti di corona (ovvero l’asportazione di tessuto gengivale in eccesso attorno al dente)
    • Regolarizzazioni delle creste ossee dopo estrazioni
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